Con la presente siamo a richiedere un chiarimento sulla procedura da seguire, ai fini Iva, sul transito di Pullman per il trasporto di persone su strada da parte di un Tour Operator italiano con destinazione Croazia (percorso in parte nel territorio italiano ed in parte nel territorio croato).
La nostra Società che svolge attività di Tour Operator e Noleggio Pullman da rimessa con conducente, con sede in Italia, occasionalmente, fornisce servizi con destinazione o transito in territorio croato.
Alla frontiera ci è stato imposto, pena l’impossibilità di ingresso nel paese, di aprire una posizione fiscale ai fini IVA per assolvere l’imposta nel paese stesso mediante la seguente procedura:
- Apertura di P.Iva Croata;
- Dichiarazione mensile, anche con volume d’affari pari a ZERO (Sul servizio occasionale di trasporto internazionale di viaggiatori su strada effettuato in Croazia si calcola l’IVA con un’aliquota pari al 25 per cento).
La procedura per il calcolo dell’IVA da versare è :
[importo totale fattura italiana : Km totali viaggio] x km in Croazia = imponibile croato Su tale imponibile andrà applicata l'IVA al 25% che verserete poi al Ministero della Finanza croato
Spese deducibili:
- Gasolio
- Pedaggi
- spese di riparazione del mezzo
- hotel dell'autista
Tali fatture di acquisto, per poter essere inserite in dichiarazione e quindi detratte ai fini Iva, devono riportare l’intestazione completa dell’azienda e il numero della partita IVA croata.
A fronte del caso volevamo alcuni chiarimenti sulla normativa italiana che ha recepito la norma croata e nello specifico la normativa che ammette a rimborso tale IVA versata nel territorio croato.
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